15 settembre 2005





MISURARE IL TEMPO

Pensavo che si potrebbe misurare il tempo senza gli orologi. Va bene, è vero che tra telefonini e computer il sindacato degli orologi oggi non se la passa poi tanto bene, ma intendo una cosa un po’ diversa.
Invece di servirsi di ore e minuti, si potrebbe usare una nuova unità di misura: la musica.
Alla domanda “Passi a trovarmi?” si potrebbe rispondere “Arrivo tra una Wish you were here e paio di Imagine”. E perché sulle confezioni di pasta sotto la voce Tempo di cottura non si potrebbe leggere “Pronti in una Stairway to Heaven”?
Sarebbe impossibile sbagliare e in più potresti godere di qualche assolo degli dei del Rock prima di fiondarti sul piatto che stai preparando. Magari per rendere la vita più semplice a quelli che apprezzano solo la musica leggera potrebbero fornire delle tabelle di conversione di modo da sapere che il capolavoro dei Led Zeppelinn equivale a una 50 Special dei Lunapop sommata a Bella di Jovanotti.
In fondo quando gli orologi non esistevano l’uomo si è sempre ingegnato in mille modi per poter misurare il tempo. Ha inventato aggeggi allucinanti come la clessidra e la meridiana che io non ho proprio mai capito come funzionava. Ci voleva talmente tanto a trovare l’ora esatta che una volta determinata era già passata.
Poi sono arrivati gli scienziati, che ammiro moltissimo. Purtroppo per parlare si servono di numeri e vettori e, pur provando per loro un’immensa tenerezza, la mia tremenda ignoranza numerica mi impedisce di comprenderne gli assiomi.
Ma qui non si tratta di una misurazione scientifica ed esatta. Il punto è cercare di rendere più dolci le attese. E non nel senso di pancioni e camerette rosa.
Ma.
Nel senso di sentire il tempo. Di starci bene dentro anche se stai aspettando qualcosa. Che magari continuare a rimandare la vita a quando ti succederà quello che stai aspettando magari non è proprio il massimo. In fondo nei film godiamo a veder i personaggi che si sbattono, si annoiano, si incazzano e piangono solo per arrivare. Quando arrivano il film è finito. E anche nei film le attese sono condite dalla musica, dalle canzoni.
E’ solo con le canzoni, quelle che ti hanno segnato, quelle che ti mandano a male, quelle che portano con sé ricordi di vacanze studio e primi baci che la storia diventa vivibile in ogni sua singola pagina.
Nuovo modo di misurare il tempo…

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Riky sei un maledetto genio!!!
Non avevo mai visto una idea così geniale! Sarebbe bello che accadesse quello che hai ipotizzato, magari molti ascoltando la musica ma quella vera inizierebbero a avere il gusto del bello. Magari inizierebbero a sorridere di più, portando il buonumore in giro, che si diffonderebbe a macchia d'olio e magari questo posto chiamato terra inizierebbe a migliorare invece che continuare a essere quello che è.

Anonimo ha detto...

ciao ricky!

complimenti per il blog!

sei proprio un genietto del web... vedo che mandarti alla bocconia fare un master è servito a qualcosa!!!

cmq condivido le pare da ufficio

però vedi almeno quest'anno di riuscire andarci in australia che lo dici sempre e poi...un cazzo!

bella la idea della musica


senti ma chi lo legge il tuo blog?? ci sono dei commenti maledettamente strani... tipo quello del blog sull'anoressia!

una abbbraccio da una firenze piovosa

Anonimo ha detto...

richy sei grandissimo!!
prima la canzone più bella del mondo....
poi le emozioni del correre....
ora la musica come allietamento delle attese e della vita.....
wow, sono senza parole!!!!!
continua così!!!!!!!!
un bacione,
ilaria