19 settembre 2005


IL MIRACOLO ECONOMICO

Posto qua di seguito un estratto di un articolo uscito sul sito di Amnesty International. Tanto per dare un’idea di cosa succede in giro per il mondo. In quella parte del mondo che qualcuno ha il coraggio di definire “miracolo economico”, dove l’abisso tra ricchezza e povertà è tra i più profondi della terra, dove l’informazione è uguale a zero, dove non si può onorare il lutto di chi se ne è andato, dove in un solo distretto industriale in un anno nascono (anche se sarebbe più giusto dire “vengono prodotti”) quattordici-dico-quattordici miliardi-dico-miliardi di polli e poi si lamentano dei virus aviari.
Ma questo non c’entra con ciò che segue.
Le Madri di Tiananmen, gruppo fondato da Ding Zilin, professoressa universitaria in pensione, sono un gruppo di 130 attivisti per i diritti umani – per la maggior parte donne – i cui figli e altri parenti stretti furono uccisi in Piazza Tiananmen o nei suoi pressi nella notte tra il 3 e il 4 giugno 1989.
Truppe con armamenti pesanti e veicoli corazzati invasero Piazza Tiananmen nel corso della notte tra il 3 e il 4 giugno 1989 per disperdere dimostranti che manifestavano pacificamente e senz’armi, chiedendo la fine della corruzione e riforme politiche nel paese. Centinaia di civili furono uccisi e decine di migliaia di dimostranti vennero arrestati durante i postumi dello scontro.
Le Madri di Tiananmen hanno compilato una lista di nomi di più di 182 persone che furono uccise e di più di 70 feriti dall’esercito cinese.
Il gruppo trasmette regolarmente appelli e petizioni che chiedono alle autorità di consentire alle famiglie delle vittime di portare il lutto in pubblico e di accettare aiuti umanitari da organizzazioni e individui, di porre fine alla persecuzione delle vittime e delle loro famiglie, di scarcerare coloro che dal 1989 sono rimasti rinchiusi in carcere e di organizzare un’inchiesta pubblica sugli eventi che caratterizzarono la giornata del 4 giugno 1989.
Ogni anno, alla data dell’anniversario di quel 4 giugno, molte delle madri di Tiananmen sono imprigionate, minacciate o sottoposte a restrizioni di qualche tipo. Il modo in cui vengono trattate è indicativo del modo in cui il governo continui a rifiutare i loro appelli per essere risarcite.

La cosa che fa incazzare non è tanto il fatto che queste donne non verranno mai risarcite. Mi sembra quasi ridicolo il solo pensarlo.
Ma è l’atteggiamento di chi non vuole nemmeno sentire.
La lobotomia perpetrante tipica del burocrate. Quella dell’ignoranza. Quella del testone che se ha un’idea non può, non vuole e non riesce ad ascoltarne un’altra.
Se alla tele dicono che la Cina incarna il miracolo economico non è per forza la verità assoluta. È solo una parte di verità, peraltro con tutti i suoi pregi e i suoi difetti.
La Cina è anche altro.

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