16 maggio 2006

Il blog va in vacanza

Cuori in Atlantide va in vacanza per qualche mese.
Da oggi viene sostituito al lavoro da un nuovo blog.
Il nome del nuovo amico è AUSTRALIA TRIPPIN', un blog dedicato al viaggio che sto per iniziare in, e spero attraverso, l'Australia.
Per ora saluto tutti, blogger e non, che mi hanno letto in questi mesi di pseudo elucubrazioni e trastullamenti mentali.
A presto a tutti.

Potrete seguire il viaggio da questo sito che vi linko:

www.australiatrippin.blogspot.com

P.S.: per quelli poco avvezzi all'uso del pc (e ogni riferimento è puramente casuale...) basta che mettete la freccetta del mouse sull'indirizzo, quando compare la manina bianca dovete fare clic e... sarete per qualche secondo con me in Australia.

Ciao.

riccardo

02 maggio 2006

No comment (un fatto gravissimo)



In questi giorni è successo un fatto gravissimo, passato inosservato e rimasto nel limbo della disinformazione.
Il premio Nobel Carlo Rubbia infatti andrà in Spagna a realizzare la centrale solare termodinamica che l'Italia gli ha negato.
Il nobel italiano, presidente ENEA fino a pochi mesi fa, ha deciso di partecipare alla realizzazione della prima centrale termodinamica solare in Spagna.
Il progetto èconosciuto con il nome di "Progetto Archimede" , negli ultimi anni è stato portato avanti da Rubbia in Italia senza alcun successo a causa dell'immobilità burocratica del nostro paese.
La prima centrale solare termodinamica doveva essere costruita a Priolo, in Sicilia. L'idea riprende il famoso principio degli specchi ustori di Archimede e, non a caso, sarebbe dovuto essere realizzato in Sicilia tramite un progetto Enel-Enea.
Un progetto rivoluzionario.
Non si tratta di fotovoltaico.
Nel progetto di Rubbia gli specchi concentrano la luce solare in un unico punto-caldaia (con una determinata miscela di sali) producendo calore e quindi energia.
Il progetto Archimede era il frutto di tre anni di studio e non avrebbe richiesto fondi pubblici. La realizzazione della centrale avrebbe beneficiato del finanziamento bancario. Purtroppo il progetto Archimede è rimasto sospeso nel nulla per un anno e mezzo, bloccato dall'immobilismo governativo.
E' questo quello che si apprende in un'intervista rilasciata da Carlo Rubbia al quotidiano LaRepubblica: "Abbiamo chiesto un anno e mezzo fa di avere una risposta semplice. Ci voleva qualcuno nel ministero delle Attività produttive e dell'Ambiente che dicesse 'il solare termodinamico che voi avete progettato è verde, pulito, come l'energia eolica o il solare fotovoltaico'. Ma essendo una cosa nuova nessuno ha voluto esprimersi." ha dichiarato Carlo Rubbia (fonte Ansa 23 settembre 2005).

Nel frattempo la Spagna ha equiparato per legge il solare termodinamico alle fonti rinnovabili pulite ed ha avviato la realizzazione industriale della centrale solare.
Risultato: Rubbia, recentemente licenziato dalla guida dell'ENEA per aver rilasciato dichiarazioni critiche sullo stato della ricerca in Italia, farà i bagagli per andare in Spagna a realizzare la centrale di Archimede.

La cosa veramente allucinante è che il governo ora ha fatto un accordo con il governo cinese per impiantare là una centrale solare che si basa sulla scoperta di Rubbia.
Quindi o il progetto era inaffidabile e ora stiamo tentando di fregare i cinesi (non penso proprio), o qualcosa non torna.
L'Italia e i suoi cittadini, ma sopratutto il territorio e l'ambiente italiano, hanno perso un altro treno del vero progresso.
Quello pulito.
La cosa buffa è che tra pochi mesi scoppierà il tormentone "C'è bisogno di centrali nucleari!"
Energia pulita e a basso costo.
A basso costo se le scorie si gettassero in mare o si spedissero sulla Luna...
In realtà l'energia nucleare richiede bassi costi di produzione, ma costi altissimi per lo smaltimento dei rifiuti tossici. L'uranio, poi, non è infinito.
Di sole invece ce n'è molto, e anche se non bastasse a coprire tutto il fabbisogno energetico del paese sarebbe comunque un ottima alternativa parziale al petrolio.

Qualcosa è cambiato



Qualcosa è cambiato.
Abitavo in un paese di duemila persone.
Un piccolo paese.
Di quelli che conosci tutti e tutti ti conoscono.
Un paese che anche se è nella periferia di Milano era circondato dalla campagna.
Teatro di scorribande alla "Io non ho paura".
Corse, biciclettate e immaginarie battute di caccia.
A rubare le pannocchie.
Poi torni a casa e ti accorgi che qualcosa è cambiato.
Gru e ruspe ovunque, che per uno che ha vissuto un anno a Milano sono la norma.
Ma poi ti fermi e ti ricordi che qui non è Milano.
E per curiosità conti le gru.
Undici solo dietro casa mia.
Dove passavo i sabati e le domeniche a giocare nei campi.
Sei dietro il campo dell'oratorio, dove una volta ogni pallone di cuoio spariva nei rovi e non lo trovavi più.
Poi passi dietro la zona industriale, vicino al centro sportivo e trovi che stanno costruendo dieci palazzine.
Proprio dove io e i miei amici avevamo costruito una pista da moto (bici) cross.
In sei mesi il paese è più che raddoppiato.
La cosa strana è che lo steso discorso me lo ha fatto ieri sera il mio amico Marco.
Che...
Abita nel paese di fianco al mio.
Cosa sta succedendo?
Bisognerebbe fermarsi e rifiatare e magari pensare com'erano le cose vent'anni fa.
Qualcosa è cambiato.
In nome della modernità, del progresso, del benessere.
Ma è davvero così un bene perdere le campagne e i panorami che si potevano gustare anche a pochi chilometri da Milano?