12 settembre 2005



LA FORESTA CHE SCOMPARE

Posto qua di seguito una notizia ansa che è uscita nei giorni scorsi riguardo la situazione Amazzonia. Mi sembra quasi ridicolo sottolineare che la foresta amazzonica è il polmone naturale più importante del pianeta. No non è ridicolo. La cosa ridicola è che tecnocrati signorotti bresciani, figli del miracolo industriale del nord-est, si permettano di devastare un patrimonio dell’umanità in nome dei soldi e… dei semi di soia! Avessi detto Frutti della Passione o Pesche noci. No… semi di soia. Ma c’è ancora gente che li mangia? Sono il prodotto OGM per eccellenza!

Le polemiche sulla deforestazione indiscriminata di cui e' stata vittima negli ultimi anni l'Amazzonia sono destinate a ripartire dopo uno studio della Banca mondiale secondo cui l'International Finance Corporation (Ifc) non avrebbe dovuto concedere un prestito di 30 milioni di dollari al gruppo brasiliano Andre' Maggi. La societa' in questione e' uno dei piu' importanti esportatori di soia del Brasile ed appartiene alla famiglia del governatore del Mato Grosso, Blairo Maggi, di origine bresciana e sotto accusa perche' fra l'agosto 2003 e l'agosto 2004, il disboscamento nel suo stato e' cresciuto del 20%. Il dato e' stato rivelato in una recente inchiesta del quotidiano britannico The Independent, per il quale le regioni amazzoniche hanno perso nel periodo citato 26.130 kmq di superficie, il 6,23% in piu' rispetto al periodo 2002-2003. Durante l'edizione 2005 del Forum sociale mondiale (Fsm) di Porto Alegre, la soia e' stata definita ''uno tsunami senza precedenti che sta devastando l'Amazzonia'', ed i militanti ambientalisti hanno rivelato che gli ultimi dati satellitari dell'Inpe (Istituto brasiliano di ricerca spaziale) hanno mostrato un aumento del disboscamento che sulla principale ''frontiera agricola'' fra Mato Grosso e Para' e' stato del 511% in piu' rispetto al 2003. ''Le piantagioni - ha assicurato Ricardo Abramovay, dell'Universita' di San Paolo - sono arrivate nel giro di due anni al Rio delle Amazzoni, lungo la strada transamazzonica da Cuiaba', capitale del Mato Grosso, a Santarem''.(ANSA).

No comment… c’è gente che gioca sulla povertà e sulla disinformazione di manovali che per pochi dollari alla settimana distruggono una delle meraviglie del mondo senza nemmeno essere coscienti del crimine che stanno commettendo.
Una sola breve domanda: “ma in tutto questo… i governanti di Brasile & Co.?”.

3 commenti:

marshall ha detto...

Allarmi sul destino del Globo ne arrivano ormai quasi tutti i giorni. Basta vedere il cambiamento climatico che sta avvenendo a causa dell'effetto serra, causato a sua volta dall'eccessiva emissione di CO2. Eccesso che non riesce ad essere assorbito e sintetizzato dalle foglie degli alberi, perchè essi vengono sterminati.
L'ultimo allarme è che la desertificazione invaderà anche buona parte dell'Europa, entro 60 anni.

Anonimo ha detto...

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Anonimo ha detto...

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