22 febbraio 2006

Untitled (o senza titolo)

Negli anni cinquanta, un'amica di mia nonna si trasferì con la sua giovane famiglia in una casa che confinava con un lotto vuoto. Un bel giorno arrivarono alcuni costruttori per edificare una casa in quel lotto. L'amica di mia nonna aveva una bimba di tre anni che, com'è naturale, rimase attratta dall'attività che si svolgeva sotto i suoi occhi. Bazzicava di continuo lì intorno, finchè i costruttori l'adotttarono come una specie di mascotte. Parlavano con lei e le affidarono dei piccoli lavoretti, poi, alla fine della settimana, le consegnarono una piccola usta paga contenente una moneta brillante da mezza corona, o giù di lì.
Lei la portò a casa dalla mamma che fece tutti gli "oooh" di ammirazione del caso e le propose di andare insieme la mattina seguente a depositarla in banca sul proprio conto. Quando arrivarono alla banca, il cassiere rimase altrettanto impressionato e chiese alla bambina come aveva fatto a guadagnarsi la sua busta paga.
"Questa settimana ho costruito una casa" rispose lei con orgoglio.
"Perbacco!" disse il cassiere. "E pensi di costruire una casa anche la prossima settimana?"
"Lo farò" rispose la bimba, "se ci daranno quei cazzo di mattoni."

Lettera semiseria di un viaggiatore dedicata a chi si è alzato morto e il suo sguardo l'ha tradito.
B.B.

1 commento:

Anonimo ha detto...

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