10 ottobre 2005




IL DIVERSO PESO DELLE MORTI

Il diverso peso delle morti.
Che si misura con il numero di articoli e dei servizi trasmessi al tiggì. E allora succede che l'uragano Katrina si sveglia una mattina e spazza via New Orleans.
E quanto pesa la tragedia?
Una settimana di prime pagine e simil-reportage. Che se riesci a scomodare Porta a Porta porti in dote una vagonata di punti share.
Che a fine anno nella gara Mediaset/Rai fanno tesoro.
Anche perchè ormai gli attentati non tirano più.
Al massimo li passano come terza notizia dopo Valentino che ha vinto il motomondiale.
Oggi vanno gli uragani. Veri o finti. Con nomi da scorreggia o da zarina russa. Con nomi brevi, sintetici, che possono essere raccontati e ricordati.
E allora via alla gara delle castronerie.
E ti capita di leggere che per le vie di New Orleans galleggiano migliaia di corpi.
Alcuni mangiati dagli alligatori.
Che devi fermarti un secondo. Respirare tranquillo per renderti conto delle badilate con cui ci colpiscono per farci perdere la testa.
Ma forse fanno notizia solo gli uragani che colpiscono i paesi che contano.
O che magari ti permettono di sparare a zero sul Governo di quello stato. Di aprire inchieste. Di giocare a far cadere presidenti

In questi giorni in America Centrale è passato un altro uragano. Stan.
E ha messo in ginocchio il Guatemala.
Centinaia di morti. E tremila dispersi. Ed è ancora peggio quando li chiamano così.
Ma nessuno lo sa.
Le morti in Guatemala pesano qualche trafiletto.
Tanto non ci sono paradossi razziali. Non ci sono presidenti da far cadere.
Devi navigare sul web. Scoprire un sito che si chiama http://www.misna.org
E intanto c'è chi non usa internet.
E il Guatemala continua a non sapere nemmeno dov'è.

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