23 settembre 2005


SEMPRE PIU' CALDO (solo sul web?)

Il 2006 è stato proclamato dall’Onu Anno internazionale dei deserti e della desertificazione, un problema che colpisce un terzo della popolazione mondiale, concentrata soprattutto nell’Africa subsahariana, dove la mancanza di piogge sta causando crisi epocali.
Non che io nutra una gran fiducia nell' Onu, un pachiderma burocratico ingombrante e cristallizzato nella sua disarmante mancanza di potere.
Sono felice però di vedere che almeno qualche suo membro illuminato conduca questi studi sui cambiamenti climatici.
La cosa che fa sorridere è che sta andando tutto abbastanza male, i risultati sono allarmanti, gli scenari prospettati per i prossimi vent'anni rasentano dimensioni apocalittiche in termini di vite umane a rischio.
Ogni venti giorni nel golfo del Messico arrivano uragani sempre più potenti, ma il vero problema sembrano essere gli argini troppo bassi. In realtà argini più alti porteranno a casini sempre peggiori in caso di debordo.
Dicevo la cosa che fa sorridere è che il dibattito che va per la maggiore in questi giorni in tele è capire chi verrà eliminato prima dall' Isola dei famosi tra Al Bano e la figlia Romina jr.
Per trovare un'approfondimento sul tema ambiente bisogna districarsi nel web fino a scoprire per caso un sito davvero completo e aggiornato come www.peacereporter.net.
E chi internet non ce l'ha? E chi ce l'ha e la connessione a 56k ti apre una pagina al minuto?
Deve sorbirsi Studio Aperto: l'apoteosi del declino dell'informazione. (il tg4 ormai è fuori classifica). Tette, culi e figa ovunque. Diete delle veline e muscoli di Costan... no non ce la posso fare!

AIUTO
"Il problema dell’avanzamento delle sabbie e dell’aumento di territori aridi coinvolge un terzo della popolazione mondiale.
Le zone più colpite sono quelle dei grandi deserti del pianeta: l’Africa subsahariana e l’Asia centrale, dove la carenza di piogge sta radicalmente sconvolgendo i sistemi di vita delle popolazioni locali e la geopolitica complessiva dell’area.
La mancanza di precipitazioni, infatti, significa anche mancanza di fonti idriche per l’uomo. Attualmente la disponibilità di acqua pulita nell’Africa subsahariana è già ampiamente al di sotto della quantità minima ritenuta dall’Onu indispensabile per ogni essere umano.
Tutto questo causa la migrazione di milioni di persone alla ricerca di territori più adatti alla sopravvivenza. Si prevede che almeno 60 milioni di persone fuggiranno entro i prossimi 15 anni dalle regioni del Sahel e del Corno d’Africa.
Quest’anno la carestia dovuta alla carenza delle piogge e, in alcuni casi, alla comparsa delle locuste, sta causando crisi umanitarie epocali come quella in atto da mesi in Niger. Secondo le previsioni dell’ong inglese Oxfam, la carestia colpirà presto anche la fascia dei paesi compresi tra Malawi, Zambia, Zimbabwe e Mozambico.
Nell’Africa subsahariana – e in particolare nella fascia che va dall’Atlantico al Corno d’Africa - si stanno dunque attuando gli scenari previsti dagli studi effettuati già 20 anni fa: le mutazioni climatiche dovute al rapido aumento dei gas serra (primo tra tutti il biossido di carbonio) immessi dall'uomo nell’atmosfera, avvengono, cioè, su due fronti: il riscaldamento del terreno e il calo delle precipitazioni."
(estratto da www.peacereporter.net)

2 commenti:

marshall ha detto...

Ma no, il tg4 è si impregnato di politica, ma ogni giorno fa un servizio su qualche argomento riguardante: cambiamenti climatici, desertificazione, uragani e sue cause, terremoti, tsumani, esondazioni e allagamenti, ecc.

Anonimo ha detto...

This is very interesting site... Hs944ou mitsubishi 40 hr time lapse recorder toyota corolla Www partypop com bontril Tensometer tennis Youth tennis Meridia lawyer alabama